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Presentazione del percorso artistico e della poetica

Fin dai primi anni all’Accademia di belle arti, sentivo preponderante e istintivo il bisogno di disegnare e dipingere volti umani, quasi nel tentativo di salvare la mia e l’altrui individualità, da un’astratta e rigida identificazione, da un sistema-mondo, più incline a massificare le anime anziché a liberarle, lontano dall’accettare che l’identità è unica eppure non univoca. Questa forte esigenza interiore ha avuto origine anche da un vissuto esistenziale personale che in quegli anni giovanili avevo così descritto in un diario: “Mi sento fluttuare tra le cose che non riesco a vedere.

Ci sono troppe nuvole, ed io quasi, non sono”.

Il bisogno di recuperare me stessa, di percepire il mio corpo ricongiunto al mio sentire e quindi in grado di relazionarsi in modo autentico, viene espresso attraverso l’autoritratto e il ritratto eseguiti dal vero, realizzati con le tecniche della pittura ad olio, della matita, dell’acquerello, in uno stile dove si incontrano una sorta di realismo ed espressionismo, dove lo spazio pittorico mira ad esaltare l’identità individuale nel suo essere in divenire: “Pennellate, segni di matita, non intendono rin-tracciare o determinare un carattere definito, ma tentano di raccontare la complessità di una soria umana e profonda; il volto rappresentato diventa il centro nodale di molteplici e possibili espressioni, sentimenti non circuibili, fusi gli uni negli altri”.

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